Strani fenomeni del terremoto di Messina


Tra le vecchie cartoline della collezione del nonno, le più drammatiche sono forse quelle tre o quattro che riportano immagini del terribile terremoto del 1908 che distrusse Messina e Reggio facendo più di ottantamila vittime, di cui sessantamila nella sola Messina.



Nella cartolina che mostra le macerie di Reggio Calabria (qui sotto riportata), si legge questa enigmatica didascalia: “Arrivo dei Bersaglieri – Strani fenomeni del terremoto”



Di quali strani fenomeni si tratta? Dalla foto non si riesce a dedurre alcunchè di strano ma certamente deve essere accaduto qualcosa di abbastanza strano da meritarsi quella didascalia.

Potrebbe essersi tratto di “triboluminescenza”, fenomeno abbastanza comune nei terremoti intensi che – per la frizione tra minerali dovuta ai movimenti tellurici – causa emissione di luminescenza.]
– a proposito dei terremoto che il 1° gennaio 1693 colpì la Sicilia Orientale e la città di Catania in particolare, i cronisti dell’epoca scrissero che coloro che ebbero la fortuna di sopravvivere al terribile sisma videro “u celu russu e luci strane” (“un fattu stranu ” tramandato anche da generazione in generazione con i racconti attorno “a conca co’ Iuci che í nanni cuntavanu a figghi e niputi ” )

– a Palermo invece a seguito dei terremoto dell’1 settembre 1726, furono osservate “due colonne di fuoco” che rimasero visibili anche quando si immersero in mare.

– ancora a Palermo “… ad ore diecinnove e tre quatri” dei 6 novembre 1730 “vi fu in Palermo una scossa di terremoto, sentita dalla maggior parte de’ cittadini, ma senza alcun danno. Dicono che vi fusse stato pure a 2 del presente ad ora una e mezza di notte, e che le sere precedenti, alla parte di ponente, verso Aiondello, fu veduto come un trave di fuoco, altra volta 10, che vennero ad unirsi in uno “.

– e sempre nel capoluogo regionale siciliano in occasione del terremoto del 20 febbraio 1743 alle ore 23 fu vista una fiamma alzarsi in zona Monreale, attraversare la città e con un sibilo tuffarsi in mare.

– al terremoto del 16 febbraio 1783 di Messina e Reggio Calabria sono invece addebitati i fenomeni luminosi e le fiamme anche uscenti dal mare osservate da numerosi testimoni.

– mentre a quello terribile della Valle dei Belice del 18 gennaio 1968 si imputò l’emissione di gas sulfureo, fiammelle e luci notturne da piccoli vulcanetti affiorati dagli squarci della superficie terrestre.

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