Ho comprato una crosta #4

Finalmente è arrivata la ex-crosta.
Notizie buone e meno buone.
Notizia meno buona: come temevo, la foto del venditore era parecchio ingentilita e contrastata mentre invece quel che è arrivato presentava colori molto più spenti e opachi:

La notizia buona è che ho visto subito che era solo piuttosto sporco e che pulendolo uscivano fuori i colori e i dettagli meglio che con Photoshop.
Dopo numerosi batuffoli di bambagia che hanno portato via lo sporco e l’ossidazione della vernice (altra conferma della vetustà dell’oggetto)…

alla fine il risultato è stato più che soddisfacente, come dimostra questo confronto fra il “prima” e il “dopo”:

LA pulizia ha portato alla luce anche parecchi dettagli del dipinto: un altro carro con tre cavalli e un fiume con un’isola in mezzo, cosa che colloca la location a Samois, dove appunto ci sono un paio di isolette in mezzo alla Senna e dove abitava Veyrassat.


Ci sono tre cose che gli esperti sconsigliano vivamente ai dilettanti: restaurare antichi dipinti o mobili, revisionare orologi a pendolo e accordare il pianoforte da soli.
Però oggi, per qualsiasi attività specialistica è possibile trovare decine di video Youtube che spiegano in dettaglio come procedere; e in un paio di giorni arrivano direttamente a casa i materiali e gli attrezzi da negozi specializzati.
Per i dipinti di un certo valore sarei anche d’accordo con gli esperti – gli orologi a pendolo li revisiono senza problemi e mi accordo il pianoforte da solo – ma trovare un buon restauratore è difficile, quelli bravi poi sono pieni di impegni e si tengono l’opera per mesi, se non per anni:
In questo caso, trattandosi di un dipinto di livello poco più che artigianale (se anche fosse davvero un Veyrassat, sarebbe solo uno tra le centinaia di quadretti di cavalli e carretti che ha dipinto quasi in serie) ci si può arrischiare a metterci le mani con le dovute cautele.
Dopo la pulitura e la verniciatura (con l’apposita vernice anti-UV) lo sfregio presente al centro del dipinto era già abbastanza meno visibile; ho solo aggiunto un po’ di bianco sporco sul taglio ed ora è già un po’ meno appariscente, per cui per un po’ lo lascerò così:

In conclusione, non mi resta che affidarmi alla valutazione stilistica, affiancando alla crosta due dipinti sicuramente di Veyrassat (quello alla National Gallery of Ireland e quello al Museo del pane e della mietitura a Ulma), che sono evidentemente variazioni sullo stesso tema:

Il confronto, a mio avviso, non può che essere un bel “Feinason, Jules Jacques Veyrassat (attr.)”.
Il valore, date le condizioni, la mancanza di firma e le quotazioni medie di mercato, non sarà molto superiore a quello che l’ho pagato: ma appeso al muro fa la sua porca figura e anche solo il divertimento di questa caccia a Veyrassat vale i soldi del biglietto…

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