Rosso di alba


Dalla mia finestra, l’alba di questa prima mattina del 2012 offriva un panorama dominato dal rosso, dietro i rami spogli della quercia e della pauwlovnia.



Fosse un tramonto serale, direi “rosso di sera, buon tempo si spera”; ma è l’alba: e l’unica rima che mi è venuta è “Rosso di alba, annata scialba”.
La rima non lascia molta scelta: “Rosso di alba, cresce la vitalba”? e chi se ne frega?
“Rosso di alba, annata balba”? potrebbe anche andare a parte l’arcaismo; ma fra un’annata balbettante e una scialba non è poi che ci sia tutta questa differenza.
Quindi, scialba.
Qualcuno penserà che si tratta di un auspicio poco beneaugurante; e il dubbio è venuto anche a me, ma l’ho scacciato subito, con questa riflessione: con tutta la crisi, le manovre, i tagli e gli spread e la fine del mondo Maya che ci incombono, un’annata scialba sarebbe grasso che cola.
Come dire, invece dell’Apocalisse, una normale noiosa annata senza troppi casini, scialba appunto.
Per questo, con Photoshop, ho caricato un po’ di più il rosso dello scatto mattutino, evvai con lo scialbo…

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