Cronache del ’28

Senza paura di essere ascritto alla schiera dei lamentosi laudatores temporis acti, vado a dimostrare come e qualmente si stesse molto meglio ottant’anni fa, nel 1928, quando erano bambini i nostri nonni.
Una documentazione inattaccabile, costituita da testi e foto tratti dalla “Domenica del Corriere” di cui conservo appunto – grazie al nonno – l’annata 1928 (e qualche altra…).
Allora, per esempio, c’era un Presidente del Consiglio che non nascondeva l’incipiente calvizie con artificiali trapianti (anche se non disdegnava interessarsi di squadre di calcio…)


Fra i Sindacati tutti regnava la più profonda e pacifica armonia; avevano perfino in comune il fornitore dei distintivi:

La globalizzazione? esisteva anche allora ma non era un problema nostro: era invece un problema dei cinesi!

Gli Americani erano un popolo pacifico (a parte qualche piccola eccezione…)

e il problema della benzina era stato brillantemente risolto, sostituendola con prodotti nazionali di facile reperimento: con 171 lire si facevano cento chilometri.

Ma soprattutto, nel 1928, era stato risolto il problema più pressante e vitale per la condizione femminile: la lotta al pelo superfluo.

Il prodotto scientifico del dott. Barbieri, a base di radio, distruggeva definitivamente i peli superflui; sfortunatamente insieme ai peli crepavano anche le gentili fanciulle che si esponevano alle letali radiazioni: ma non si può avere tutto dalla vita, no?

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