Dalla notte dei tempi emergono talora oggetti che rivelano un gusto artistico e una modernità davvero incredibili.
Da un’epoca di incerta datazione, posteriore al X secolo A.C. recenti e numerose scoperte in parti d’Italia anche assai lontane tra loro (dalla Sicilia alla Val d’Aosta) hanno portato alla luce bassorilievi che prefigurano l’arte greca e romana, rivelando la presenza di una popolazione già allora accomunata da arte e bellezza.
(la “Venere” di Romagnoli)
(Il “Delfino” delle Cinque Terre)
Nonostante la qualità artistica di questi bassorilievi, si doveva trattare di una civiltà prevalentemente agricola; i simboli di alberi e coltivazioni emergono diffusissimi.
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(la spiga di farro e la foglia di quercia)
Ma a ben guardare, non è difficile trovare in questa iconografia dei tempi andati, simboli che ci paiono inspiegabilmente assai famigliari; forse è più difficile scoprire nella nostra memoria ancestrale dove *esattamente* li abbiamo già visti.