“Un giorno d’autunno, più di quattrocento anni fa, nel centro della vecchia città di Londra nacque un bambino da una famiglia che, essendo molto povera, non lo desiderava affatto”.
Avrò avuto solo sei o sette anni, ma me lo ricordo ancora bene il primo “vero” libro che mi fecero scegliere da leggere.
Sono stato fortunato perché ho cominciato bene, un vero classico; anche se la metà delle parole non le capivo proprio, specialmente all’inizio.
Per qualcuna indovinavo o mi inventavo il significato ma qualche altra – pur fondamentale nella storia – è rimasta misteriosa fino alla fine.
Il “gran sigillo d’Inghilterra” per esempio, oggetto che immaginavo più simile a uno schiaccianoci che a un massiccio timbro, fuorviato dall’uso che ne faceva il falso principe.
Ma pian piano, pagina dopo pagina, la nebbia si è diradata e alla fine la trappola è scattata: e, cinquemila libri dopo, continua a scattare.
Eccolo qua, il colpevole, ripescato dalla soffitta :
e questa è la mitica collana dei Fratelli Fabbri Editori a cui apparteneva e nella quale ho proseguito a pescare abbondantemente per tutta la prima infanzia.
Sapete che vi dico? quasi quasi, me lo rileggo…