Morpho, o della bellezza




Non bastano i milioni di colori che visualizza un computer a rendere l’iridescente cromatismo di questa farfalla che vive nella foresta pluviale del Venezuela.
Mentre le farfalle “normali” devono i loro colori ai pigmenti presenti nelle squame, la colorazione delle Morpho è una colorazione strutturale, dovuta a microscopici solchi sulla superficie dell’ala che rifrangono la luce e producono tonalità metalliche.
Una volta sono andato a caccia di Morpho in posti dai nomi esotici come “El Dorado”, “Piedra della Virgen”, “Escalera”, attraversando l’Orinoco e il Rio Caronì, fino ad arrivare sotto i tepuy della Gran Sabana venezuelana, al confine col Brasile.
Ne ho viste tante e splendide, volare come coriandoli iridescenti tra le liane della fitta foresta equatoriale.
Ma tornato a casa, questo non mi ha impedito di trovare ancor più belle e piacevoli le umili farfalle di tutti i giorni: anche la semplice cavolaia, bianca con i suoi pois neri.
Come, a ben guardarla, una violetta che spunta dal prato può sembrar più bella di un’orchidea tropicale.
Ricordi, spuntavan le viole, con le nostre parole,
non ci lasceremo mai, mai e poi mai…

Eh si, la bellezza è nei nostri occhi, non nelle cose.

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