La canzone dei vecchi amanti


Mais mon amour
Mon doux mon tendre mon merveilleux amour
De l’aube claire jusqu’à la fin du jour
Je t’aime encore tu sais je t’aime

(J. Brel – La chanson des Vieux Amants, 1967)

(“Mio amore, mio dolce, mio meraviglioso amore
dall’alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora, sai ti amo”)

L’amore, quello vero, consuma.
Ma per fortuna non finisce mai, almeno per gli inguaribili romantici.
Vale anche per i libri; quelli che amiamo di più si consumano, si sporcano e si strappano fra le nostre mani, come i capelli dell’Amore Perduto di De André.
Non stanno tenuti sotto vetro, lucidi e imbalsamati come la maschera mortuaria di un Faraone; e invecchiano, come noi e con noi; e ingialliscono le pagine mentre noi imbianchiamo i capelli.
Per quanto diffido delle patinate novità librarie che fanno capolino dalle vetrine delle librerie del centro, tanto mi piacciono i libri vecchi, sporchi e stracciati che si possono acquistare nelle bancarelle dell’usato; o trovare nei polverosi solai di casa o – extrema ratio – “rubare” agli amici (se no, che amici sarebbero?)
Eccone alcuni dei miei preferiti, accatastati malamente ma sempre a portata di mano, nonostante le loro precarie condizioni.

Il Borges d’annata, trovato a metà prezzo al Remainders (e il prezzo intero era 300 lire…); la Rivoluzione Francese cantata e annotata dal Carducci in dodici splendidi sonetti, rubata a una bancarella di libri usati; il Lovecraft che mi ha aperto le porte del Sogno e dell’Abominio; il Wilde dell’Abisso, un’edizione degli anni ’20, trovato nella biblioteca di casa.
E il “Libro delle Canzoni dei Beatles”, di Alan Alridge, tanto portato in giro per il mondo, insieme alla chitarra, tenuto insieme dal cerotto del nastro adesivo.
Quell’altro, il più grosso, rilegato in carta da pacchi sporca di unto, è “di famiglia” e molto usato dal 1922 che reca come data di edizione; ma di tutt’altro argomento.
Dovrei amorosamente farli restaurare e rilegare con pregevoli copertine in pelle, ornate con fregi dorati?
No, me li tengo così, insieme alle rughe del volto e ai capelli che ormai iniziano a imbiancare; e il lifting lo lascio a chi ne sente il bisogno, in fondo vingt ans d’amour, c’est l’amour fol

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