Da tempi immemori che risalgono alla mia infanzia, quel volto urlante in scagliola (un gesso molto fine usato in edilizia e scultura) stava appeso nella sala in cui si tenevano i pranzi “ufficiali” con più di 5 persone.
Veniva familiarmente chiamato “L’Atroce Dolore” e noi bambini cercavamo sempre di evitare di sederci a tavola davanti all’inquietante scultura (“Mammaaaa… Mauro mi ha rubato il posto e mi tocca stare davanti all’atroce dolore…” e cose del genere).
Non stupirà nessuno il fatto che alla divisione dei beni ereditari, l’Atroce Dolore sia finito in casa mia senza alcun problema da parte dei fratelli.
E quindi eccolo lì, sopra il pianoforte a spaventare eventuali strimpellatori incompetenti ma abbastanza in angolo per non disturbare le notti dei bambini che ogni tanto – sempre più raramente – invadono la casa.
Siccome però “ogni scarraffone è bbello a mamma soia“, mi ci sono affezionato e – come per tanti altri oggetti antichi che ho in casa – ho cercato di approfondire la conoscenza di questa scultura ed eventualmente trovargli una storia sufficientemente interessante e verosimile almeno per un post sul forum.
Eccolo qui in dettaglio, sperando di non spaventare le anime gentili:
L’unica informazione che porta è una sigla, “A39”, incisa sulla base probabilmente dall’autore, a giudicare dall’antica patina che non è diversa dal resto della scultura.
La patina ingiallita della scagliola testimonia un’età antica, almeno un secolo, ma l’espressione fortemente drammatica – quasi da “Urlo” di Munch – mi sembrava piuttosto moderna, avrei detto una cosa da fine ‘800 inizio ‘900, un esercizio “espressionista” di ignoto scultore.
Mi sbagliavo: incredibilmente il modello di quel volto urlante potrebbe risalire al XV secolo, tra il 1463 e il 1490, ed avere un nome e cognome che apre le porte alle più esoteriche e strampalate teorie del “Codice da Vinci”: Maria Maddalena.
O almeno così mi è parso quando ho avuto in mano questo catalogo e ho creduto di riconoscere nella foto di sfondo il modello originario dell’Atroce Dolore.
Andrò ora a recuperare altre foto da diverse angolazioni, sia della Maddalena del “Compianto”, sia dell’Atroce Dolore, per effettuare un riconoscimento degno di un “police lineup” dell’FBI.