Ho comprato una crosta #3

Jules Jacques Veyrassat è associato a pieno titolo alla Scuola di Barbizon, ma ovviamente fra i maestri “minori”: anzi, specialmente in Francia è stato a lungo tempo assai poco considerato. I critici francesi lo trovavano troppo “pittoresco” e superficiale, rispetto a Millet, Rousseau e Daubigny.
Alla sua morte tutte le opere presenti nel suo atelier rimasero invendute; trovò invece un certo successo sul mercato anglosassone, forse più incline a quel gusto che per i francesi era troppo “pittoresco”. Questa scarsa notorietà e considerazione in patria ha un lato positivo perché rende assai poco probabile l’esistenza di copie o di falsificazioni delle sue opere.
Nel presentare un suo bel dipinto del 1886, “La mietitura”, il curatore di The Walters Art Museum di Baltimora, ci da’ queste interessanti indicazioni sullo stile di Veyrassat:
Quest’opera, dipinta quando l’artista si trovava nel villaggio di Valvins, è caratteristica di Veyrassat sia nel soggetto che nel trattamento. La paglia viene scaricata da due carri per formare dei pagliai. A sinistra viene falciato e raccolto il grano, a destra sullo sfondo sono stati completati diversi covoni. L’artista ha mostrato la sua abilità di pittore di animali nella resa dei cavalli da tiro e dell’asino che pascolano accanto al covone più vicino. Caratteristico di Veyrassat è anche il senso di distesa, creato in parte dall’orizzonte basso, dal formato insolitamente ampio dell’immagine e dalla fila di alberi di scorcio che si allontana sullo sfondo“.
E anche la ex-crosta sembra avere caratteristiche simili, con orizzonte basso, cavalli, carri, mietitori e alberi sullo sfondo.

Ce ne sono molti altri di soggetto piuttosto simile, questo è al Musée des Beaux-Arts, a Rennes:

Un altro quadro, forse il più simile alla ex-crosta perché ha le stesse dimensioni, orientamento, supporto e il soggetto quasi identico (il cavallo nero con la macchia e il drappo grigio-azzurro sulla sella del cavallo bianco) – è alla National Gallery of Ireland, datato tra il 1871 e il 1893 (data della morte di Veyrassat).

Anche questo è su tavola e sembra proprio una variazione sul tema di un identico soggetto: quindi, a meno di ulteriori novità, penso di poter classificare la ex-crosta in modo similare.
A proposito di dimensioni, un’altra piccola conferma viene dal fatto che il formato 27x35cm (10,6″ x 13,8″) era molto utilizzato da Veyrassat, come si vede da questo elenco di passaggi d’asta:

Quando arriverà, dopo una leggera pulizia – se necessaria – vedrò se per caso c’è qualche traccia di una firma che, se fosse Veyrassat o un frammento compatibile, trasformerebbe la ex-crosta in un pregiatissimo (si fa per dire…) dipinto dell’800 francese; ma alla peggio, un bel “Ecole de Barbizon, attr. J. Veyrassat” non glielo toglie nessuno…:)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.