Fantasmi a Firenze…

La Fantasima

Un mio amico, anzi compagno della mia vita, Antonio Ranieri, abitava meco nel 1831 in Firenze. Una sera di estate passando per via Buia trovò in su ‘l canto presso alla piazza del duomo, sotto una finestra terrena del palazzo che ora è dei Riccardi, fermata molta gente che diceva tutta spaventata:
– Ih, la fantasima! –
E guardando per la finestra nella stanza, dove non era altro lume che quello che vi batteva dentro da una delle lanterne della città, vide egli stesso come un’ombra di donna che scagliava le braccia di qua e di là, e nel resto immobile. Ma, avendo pe ‘l capo altri pensieri, passò oltre; e per quella sera nè per tutto il giorno vegnente non si ricordò di quell’incontro.L’altra sera, alla stessa ora, abbattendosi a ripassare dallo stesso luogo, vi trovò raccolta più moltitudine che la sera innanzi, e udì che ripetevano con lo stesso terrore – Ih, la fantasima! –
E riguardando per entro la finestra rivide quella stessa ombra, che pure, senza fare altro moto, scoteva le braccia. Era la finestra non molto più alta da terra che una statura d’uomo, e uno tra la moltitudine, che pareva un birro, disse – S’i’ avessi qualcuno che mi sostenessi ‘n su le spalle, i’ vi monterei per guardare che v’è là drento. – Al che soggiunse il Ranieri – Se voi mi sostenete, monterò io. – E dèttogli da quell’uomo – Montate, – montò su, ponendogli i piedi in su gli òmeri; e trovò presso all’inferriata della finestra, disteso in su la spalliera di una seggiola, un grembiale nero che, agitato dal vento, faceva quell’apparenza di braccia che si scagliassero, e sopra la seggiola, appoggiata alla medesima spalliera, una rócca da filare, che parea il capo dell’ombra. La quale rócca il Ranieri presa in mano mostrò al popolo adunato, che con molto riso si disperse.

(Giacomo, Conte di San Leopardo)

Via Buia, prima di essere allargata – almeno nell’ultimo tratto – nel 1860-61 per “facilitare il traffico [e] offrire agli ammiratori una più bella vista della Torre di Giotto e della Cupola del Brunelleschi” era il nome dell’attuale via dell’Oriuolo e nome più adatto per essere abitato da fantasmi e fantasime non si poteva certo dare: ma per Firenze Capitale d’Italia e il suo traffico si doveva ben sacrificare qualcosa…

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