La pubblicità è l’anima del commercio


Mi fermo in un negozietto del Pier 39 gestito da simpatiche hawaiane che vendono gioielli con perle da loro coltivate, per cercare un souvenir da portare a casa.
Le hawaiane sono solo simpatiche, quelle bone con il gonnellino e le corone di fiori si vede che se le tengono in isola.
Ci sono solo io e posso farmi mostrare con calma tutta la mercanzia, fino a scegliere un grazioso anellino con una perla bianca e una nera, niente di che, nemmeno 300€ :



Faccio per pagare, allungando la Visa, ma l’hawaiana mi ferma indicandomi un cesto pieno di ostriche



“Grazie, ma non gradisco le ostriche crude…” gli dico da bravo turista imbranato.
“No, no…” mi fa quella “devi scegliere un’ostrica dicendo alhoa alhoa alhoa e se c’è dentro una perla è la tua, completamente gratis”.
Vabbè, facciamola contenta, pesco un’ostrica, alhoa alhoa alhoa, e gliela passo per l’apertura.



Come apre l’ostrica, carramba che sorpresa, c’è la perla! Tutte le hawaiane a suonare delle campanelle e a gridare alhoa alhoa aloha.

“Che splendida perla ha pescato, signore: vuole che le faccia il forellino per la montatura? è gratis anche questo!”.
Vuoi dir di no? Vai col forellino in un giubilo di alhoa alhoa alhoa, che intanto con tutto questo casino si era fatta una folla intorno tutta eccitata e piena di commenti (“anvedi che perla!”): sì, era pieno di romani, chissà perché quando c’è del casino corrono in massa.



“Alhoa alhoa alhoa, ma vuole anche scegliere la montatura per questa splendida perla, fortunato signore italiano?”
Ho capito l’antifona ma non ho avuto il cuore di dire di no, mi ero divertito troppo: gli ho comprata la montatura (ovviamente al prezzo di una montatura + una perla) e mi sono meritato una ulteriore benedizione di alhoa alhoa alhoa.
Ho comunque lasciato alle mie spalle una folla scalpitante per acquistare perle hawaiane e alhoa alhoa alhoa, ovviamente quasi tutti italiani.

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