Antichi amuleti e talismani


La terra su cui camminiamo, abitata da innumerevoli generazioni, è letteralmente zeppa di oggetti e frammenti di ogni epoca.
Basta scavare un po’ e affiorano reperti, sia pur poveri e privi di valore, che testimoniano questa assidua presenza umana.
Chi non ha in casa qualche piccolo oggetto proveniente da uno scavo più o meno abusivo, o magari trovato nelle vicinanze di casa?
Ecco alcuni di quelli che fanno mostra di sé nella mia vetrinetta.




La credenza nel malocchio in Italia è molto antica, i romani lo chiamavano fascinum probabilmente derivando il termine dal greco baskania che significa invidia o gelosia; e la difesa dal malocchio era assicurata da appositi oggetti da indossare.
Questi oggetti, detti fulakthria sono presenti in grande quantità tra i reperti archeologici: spesso piccoli animali con le corna o parti del corpo umano, tra cui, assai comune, la mano aperta.
Per questa ragione ipotizzo che questo piccolo braccio di bronzo con la mano aperta possa essere un antico amuleto che, forgiato duemila anni or sono in epoca romana, conserva intatto – se non accresciuto dalla sua vetustà – il suo magico potere.
Anche se lo spiritello scettico che si annida nella mia formazione volteriana e del tutto priva di spirito superstizioso mi suggerisce invece l’idea che il minuscolo braccio – lungi dall’essere portatore di fortuna o scacciatore di malocchio – mi irrida con un volgare e poco romano “gesto dell’ombrello”…

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