Parapucci maionese!


Esiste ancora il lessico famigliare?
Cioè quella lingua mezza inventata, fatta di modi di dire spesso senza senso se non nell’ambito del parentado o della sola famiglia.
Chissà se usa ancora oppure ormai è sostituita dalle battute sceme di Zelig o da altri tipi di omologazione televisiva.

In casa mia quando la sorellina ti chiedeva una gentilezza e tu volevi irriderla, negandogliela, le si diceva: “Parapucci maionese!“, una specie di marameo fatto in casa.
E invece di dire: “Vado al cesso” o “Vado al gabinetto” si diceva: “Vado ai cari binetti“;
Il temutissimo e schifosissimo (allora, naturalmente) bollito di carne detto anche “lesso” veniva pomposamente presentato così:
“Ed ora a voi l’Alessio Fjodorovic
Quando i bambini chiedevano di andare al cinema invece che a letto, si rispondeva:”Cerrrrrrto (beh… non proprio così alla Ezio Greggio…) stasera tutti al Cinema Bianchini in via dei Cuscini)”.





– Mamma, che regalo mi porti quando torni dal mercato?
– Un bel niente col manico d’oro e d’argento!
– Ma io voglio…
– L’erba voglio cresce solo nel giardino del Re!


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