E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?


Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent’anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?

(Giacomo Leopardi, “Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere”, Operette Morali, 1832)

Sono curiosità che non vengono a tutti: però sapere come fossero gli almanacchi che il passeggere di Leopardi andava acquistando potrebbe interessare non solo chi apprezza poesia e prosa del poeta di Recanati, ma anche chi fosse curioso di una vecchia “novità”, qual può essere appunto un ammuffito almanacco.
Anche per chi si ferma all’Infinito di Leopardi (o lo declina in “leopardare”) potrà essere interessante qualche contenuto di questi vecchi almanacchi, veri bestseller dei Capodanni ottocenteschi.
Perché, guarda caso, me ne ritrovo uno di epoca quasi leopardiana (è del 1847) e provvedo a sfogliarlo e a mostrarne qualche pagina, riciclandolo a celebrazione dell’anno nuovo.





E scoprire che in quasi due secoli, il mondo non è poi tanto cambiato.
C’erano già i problemi della globalizzazione e della competitività a livello europeo e conseguente disoccupazione…





E pure l’Alta Velocità era all’ordine del giorno…





Non c’erano i problemi di oggi, fra questura e organizzatori, per sapere quanta gente sta in una piazza, tutto era intabellato con l’infallibile sigillo papale…





Anche senza il telescopio spaziale Hubble, si registravano clamorose scoperte astronomiche e nuovi pianeti si affacciavano all’orizzonte…





Non c’era – è vero – il problema del riscaldamento globale, ma al contrario, a causa di un inverno estremamente rigido, si dovettero aprire in Torino dei “pubblici scaldatoi”.





Le tasse? ahimé, anche allora crescevano di brutto…





e la cronaca, l’equivalente esatto dell’attuale TG1, con o senza Minzolini, non si occupava d’altro che del Papa e dei preti; per lo meno allora era più giustificata visto che Pio IX oltre che Papa era anche Re.





Vabbé, la morale sarebbe che, da almeno duecento anni, qui non cambia mai niente: e pure la vita è una cosa bella, vero? e quest’anno che viene sarà certamente più felice d’ogni altro passato?
Per me, certo che sì: per lo meno risparmio soldi con gli almanacchi; con quello del 1847 ci faccio il 2012 e forse anche il 2013, se la crisi persiste…

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