Ho comprato una crosta #2

L’età della crosta è la prima cosa da accertare: che se fosse collocabile nella seconda metà dell’800, si trasformerebbe immediatamente da “crosta” a “ex-crosta”, vista la discreta qualità della mano del pittore.
Fortunatamente al riguardo – sempre in attesa della spedizione – abbiamo un indizio nella foto del retro della tavola su cui è apposta la tela, sempre fornita dal venditore.

C’è una lacera etichetta che provvedo immediatamente a rigirare nel senso della lettura:

Apparentemente, oltre a un “London” in calligrafico font, sembrerebbe esserci poco altro di leggibile, ma una semplice gugglata porta immediatamente alla decodifica di quella che non è altro che l’etichetta del corniciaio, che recita: “Chas. G. Smithers, Carver, Gilder, Picture Frame Maker & Printseller, 95, Leadenhall Street, London“.
Il completamento è dovuto a questa etichetta che si trova sul retro di un quadro del 1895:

e che si sovrappone perfettamente al nostro frammento:

Una ulteriore gugglata certifica che la ditta Chas. G. Smithers era attiva almeno fin dal 1861, quando già faceva pubblicità alle stampe che produceva e vendeva, sempre in Leadenhall Street.

tichette di Smithers si trovano anche dietro altri quadri, tutti databili alla seconda metà dell’800.
La conclusione è quindi che il dipinto (ex-crosta) fu incorniciato a Londra in quegli anni e quindi la sua età è del tutto coerente con l’epoca della scuola di Barbizon, e anche con la mia prima ipotesi di attribuzione a Jules Jacques Veyrassat (1828-1893), o a un suo emulo contemporaneo.
Tutto è da verificare all’arrivo dell’oggetto, comunque sono speranzoso anche perché avrei proprio disponibile una bella cornice ottocentesca “cabaret” che si sposerebbe benissimo con la scuola di Barbizon…

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