200 personaggi in cerca d



I morti sognano solo nelle notti di pioggia, «per il resto sono sognati». Io sono sognato solo da un albero.
Sono un morto che profuma di petalo, il vento mi annusa.
In vita ero un falegname e lavoravo alla fortezza. Ma me ne andai senza cerimonia e nessuno mi ricorda.
Per questo sono rimasto allo stato di xipoco, esiliato in un limbo senza memoria, accanto a un albero di frangipani. Dove avrei continuato in eterno la mia assenza, se non fossero venuti a usare le mie spoglie per una messinscena di caduti in battaglia e di medaglie al valore.
Per non accettare la menzogna d’essere nominato eroe, non ebbi altra scelta che prendere il corpo di uno che stava per morire. Decisi allora di fantasticarmi in un ispettore di polizia, un nero, Izidine Naíta, che indagava su un omicidio avvenuto nella fortezza divenuta ormai un ospizio.
Nei panni dell’ispettore raccolsi deposizioni di gente al bordo della morte, uomini albero a cui stavano uccidendo le radici. In un penombroso territorio di sconoscenze e di inconsolazioni. Sotto un cielo inesaudito. Voci dolenti attraverso le quali ho scoperto che è in atto un golpe contro il passato.
Così ora tocca proprio a me che non ho ricordanza del tempo vissuto e che dal tempo sono stato obliato svelare il vero delitto: «i vecchi muoiono, al loro posto la gente esiste per imitazione».



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