200 personaggi in cerca d



Ero di pelle così chiara che mi chiamavano lo Svedese, nonostante in realtà fossi ebreo. Alto, biondo, atletico, buono fino al midollo, invulnerabile come un dio. Un predestinato al sogno americano. Uno che non faceva mai cose sbagliate, che eccelleva in tutto: nello sport, nello studio, nell’impresa, che non cedeva all’ira. Sempre lì a cercare il lato educato delle cose, a mostrare un’affettuosa tolleranza per chiunque, a realizzare la sua versione del paradiso.
Un baluardo del dovere e dell’impegno etico, fatalmente attratto dalle responsabilità. Un eroe dal Destino obbligato: un matrimonio con Miss New Jersey e una famiglia modello da metter su. Ma nessuna barriera contro l’improbabilità avrebbe potuto salvarmi. Esentarmi per sempre dall’incertezza, dal conflitto e dalla contraddizione. Lasciare intatta la mia normalità monumentale. L’orologio esatto della mia vita.
La Storia mi si parò davanti all’improvviso nei panni dell’adolescenza ribelle, bombarola e balbuziente di mia figlia Merry. Rendendo tangibile la guerra del Vietnam, l’odio razziale, gli scandali politici. Facendo saltare in aria gli uffici postali. Vandalizzando per sempre la mia illusione di tenere tutto sotto controllo. La mia fittizia felicità a stelle e strisce.



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